Co-genitorialità: quale atteggiamento adottare quando ci si scambia i figli?

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Siamo molto pragmatici! Che l’affido sia tradizionale o congiunto, i genitori separati devono inevitabilmente “scambiarsi” i figli più o meno regolarmente finché i bambini non raggiungono un grado di autonomia sufficiente per poter “navigare” da soli tra casa del padre e della madre.

Spesso, questo momento è una fonte di conflitti difficili da gestire per tutti, compresi i bambini.

Infatti, tra il genitore che insiste per “salire”, quello che insiste che l’altro resti “giù”, quelli che approfittano per scambiarsi qualche nome di uccelli o altri che non sanno a chi stanno consegnando il bambino, questo momento può essere difficile da gestire.

In realtà, questo scambio non c’è affatto o poco nel caso dell’affido congiunto nelle case di entrambi i genitori, dato che in questo caso i bambini sono di solito accompagnati a scuola dal genitore che li ha in affido ed il genitore che inizia il periodo d’affido li va a prendere alla fine della scuola lo stesso giorno.

Questa organizzazione è pratica perché i genitori non sono “obbligati” a vedersi regolarmente.

Tuttavia, a volte i genitori devono ancora incrociarsi per prendere delle cose a casa dell’altro, perché i bambini qualche volta potrebbero non essere in grado di portare tutti i loro libri e quaderni a scuola il giorno dello scambio.

In questi casi, l’idea è quella di impostare la stessa organizzazione ogni settimana in modo che i bambini possano essere sicuri di trovare tutte le loro cose una volta arrivati a casa dell’altro genitore. Il trasferimento delle cose può avvenire su iniziativa di uno dei due genitori, o anche attraverso una terza persona se questa è la volontà dei genitori.

Nel caso di un affido in cui lo scambio di bambini avvenga al di fuori della scuola, i genitori devono assicurarsi che questo momento si svolga in modo pacifico.

Bisogna ricordare che i genitori, entrambi detentori dell’autorità genitoriale, hanno diritti e doveri nei confronti dei propri figli, indipendentemente dalla modalità d’affido adottata o imposta.

Dovrebbero poter scambiare delle informazioni sia educative che mediche, monitorare il benessere di ogni bambino e il suo rendimento scolastico e riferire qualsiasi problema sorto durante il loro affido all’altro genitore, che potrà occuparsene.

Il momento dello scambio dei bambini è il tempo in cui essi dovrebbero essere al centro delle discussioni e in cui non sarebbe appropriato sollevare questioni sulla separazione o altri problemi degli adulti che non li riguardano.

I bambini hanno bisogno di sentire che la coppia di genitori è forte, che uno non dirà “sì” a una richiesta a cui l’altro ha detto “no”, che i genitori si parlano, che quello che succede con uno può talvolta influenzare l’altro.

Per quanto riguarda il luogo di scambio dei bambini, è preferibile rispettare i desideri del genitore nella cui casa viene portato/ripreso il bambino, perché se quest’ultimo non vuole che l’altro genitore entri nel suo spazio, si dovrà rispettare questa decisione, altrimenti potrebbe generare tensioni inutili.

Se ci sono compiti da fare o da finire, prescrizioni di cure da prendere, inviti per compleanni, documenti scolastici da restituire o appuntamenti medici presi, bisogna informare il genitore che ha in affido il bambino ed il momento dello scambio può essere appropriato.

Inoltre, è importante mantenere un canale di comunicazione dedicato ai bambini, indipendentemente dal momento dello scambio.

In effetti, per evitare che lo scambio tiri per le lunghe è spesso più pratico scambiarsi e-mail per tenere informato l’altro genitore man mano che si va avanti. Questo permette di approfittare del momento dello scambio dei figli per consegnare a mano certi documenti o dare informazioni supplementari senza dover entrare in dettagli infiniti.

Piccolo promemoria: questo non è il momento giusto per reclamare un contributo non pagato per l’istruzione ed il mantenimento! Questo non riguarda in alcun modo i bambini e queste discussioni dovrebbero preferibilmente avvenire in loro assenza.

In altre parole, bisognerà fare attenzione che l’atteggiamento dei genitori al momento dello scambio sia rispettoso e premuroso. Si tratterebbe di evitare che questo momento sia ansiogeno per i bambini.

In effetti, i bambini vivranno questi momenti diverse volte al mese ed hanno bisogno di sentire che sono, soprattutto in quel momento, al centro delle preoccupazioni dei loro genitori.

Pubblicato da Maya Léonard

Maya Leonard, membro e fondatore della rete Lead, è avvocato al foro di Parigi. Si occupa degli interessi dei suoi clienti nell'ambito della loro separazione e/o del loro divorzio, che si tratti di questioni relative alla liquidazione del regime matrimoniale, all’affido dei figli, agli alimenti o di violenza coniugale. Lavora inoltre come Mediatrice Familiare.

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