Burnout genitoriale: come evitarlo?

Tempo di lettura: 3 min

Essere genitori è un misto di momenti felici inframmezzati da momenti difficili. La nascita è naturalmente una notizia meravigliosa, la gioia e la meraviglia di osservare quotidianamente i nostri figli ed i loro progressi, di condividere le loro risate e le discussioni accompagnate da perché, perché, perché. Questo amore incondizionato che proviamo per loro che ci mette le ali…. Ma bisogna riconoscere che una nascita è anche uno tsunami personale di interrogativi profondi, di molta angoscia e stress.

Cos’è il burnout genitoriale?

È l’esaurimento genitoriale, sia fisico che psicologico, legato alle difficoltà incontrate quotidianamente con i propri figli. Il genitore è sopraffatto nel suo ruolo di genitore: i compiti quotidiani diventano insormontabili, i litigi tra fratelli, i comportamenti esasperanti dei bambini e le loro ripetute crisi diventano difficili da sopportare. Il genitore non si sente più all’altezza del suo ruolo. Senza fiato, non gode più della vita familiare e passa al pilota automatico. Può allora verificarsi la violenza verbale o fisica, così come disturbi del sonno e dell’alimentazione.

Come si arriva al burnout genitoriale?

Dubbi, interrogativi, sentimenti ambivalenti verso i figli, la ricerca della perfezione per essere IL genitore migliore, cioè il genitore ideale, a tutti i livelli: educazione, tempo libero, scuola, vacanze, benessere, salute, conciliare vita privata e carriera, dare una buona immagine di sé qualunque cosa accada (giorno difficile, notte in bianco…), gestire i lavori domestici e non arrendersi. Sono tanti i fattori che possono portare al burnout genitoriale. Il genitore, i figli e la coppia soffrono di questo eccesso di pressione. Comunque, il burnout può colpire qualunque genitore in quanto:

  • Tutti vogliamo il meglio per i nostri figli,
  • Siamo perfettamente consapevoli delle nostre responsabilità e dei nostri doveri nei loro confronti: non è facile da gestire, quotidianamente, da un punto di vista pratico ed emozionale!
  • Queste responsabilità e questi doveri possono anche spaventarci,
  • Abbiamo altre difficoltà da affrontare, oltre al nostro ruolo di genitori,
  • La società ci mette sotto pressione!

Cosa possiamo fare per evitarlo?

Non si è affetti dal burnout genitoriale da un giorno all’altro, ma gradualmente: voler essere il genitore ideale per riparare, in particolare, le ferite del proprio passato, il sovrainvestimento genitoriale e l’oblio di sé sono i primi passi che portano all’esaurimento. Quindi, prima di arrivarci, inizia a prenderti cura di te applicando il concetto di genitorialità premurosa!

  1. Presta particolare attenzione alle tue emozioni. Impara ad identificarle, decodificarle, esprimerle, ascoltarle… per gestirle e capirle meglio, agire di conseguenza e dare il meglio di te.
  2. Ascolta i tuoi desideri e bisogni per fissare i tuoi limiti, ripensare la tua organizzazione, dire di “no” ed osare chiedere aiuto a coloro i quali ti sono vicini, ad esempio agli amici, la famiglia, ecc…
  3. Accetta di essere un genitore imperfetto per capitalizzare le tue imperfezioni ed essere un genitore felice! Usa i vostri errori per progredire e crescere con i tuoi figli.

La partecipazione a dei laboratorio delle formazioni in disciplina positiva è anche una buona occasione per:

  • Uscire dall’isolamento e condividere le tue difficoltà con altri genitori, perché puoi essere certo/a che la tua situazione non è un caso isolato!
  • Scoprire strumenti concreti e pratici per aiutarti quotidianamente.

Pubblicato da Marjorie Molinès

Marjorie Molinès, Dottoressa in farmacia e fondatrice di 9 moi et +., è consulente in perinatalità e genitorialità. Formata alla genitorialità “benevola” dall'Associazione Discipline Positive France ed al metodo Montessori presso l’Istituto Superiore Maria Montessori, Marjorie sostiene i giovani genitori nelle loro difficoltà quotidiane per permettere loro di diventare il genitore che desiderano essere.

Scopri Share(d),
l'app per tutte le famiglie

Scarica Share(d) gratis!

Scansiona il QR-code con il cellulare